Hobby Road è su tutte le piattaforme digitali, store e streaming dal 18 Nov ’19
Nel 2013 ero direttore artistico di una scuola di musica e docente nei masterclass di musica d’insieme. Lo spettacolo a tema ‘Beatles’ mi portò a decidere di far preparare al mio gruppo di ragazzi il glorioso ‘Medley’ del celebre disco “Abbey Road” (il suo intero lato B!). Questo mi ha portato a trascrivere le parti di tutti gli strumenti e impararle per poter seguire al meglio la preparazione dei ragazzi coinvolti. Specialmente fra i più giovani ho notato una grossa difficoltà nell’approcciarsi all’ascolto di musica registrata quasi 50 anni prima, così in un weekend in cui il mio RecLab rimase improvvisamente libero a causa di un infortunio del batterista che lo aveva prenotato, ho colto la palla al balzo e per gioco, anzi, per Hobby, mi son messo ad autoregistrarmi i vari strumenti del Medley, con l’idea di poter dar loro delle versioni più “hi fi” per potersi studiare meglio le parti in previsione della performance. Una traccia tira l’altra e senza uno scopo preciso mi son trovato ad incidere anche tutte le tracce vocali, senza mettere troppa attenzione alla ripresa dei suoni ma per il gusto e il divertimento di scoprire come quelle poche note meravigliose, aggiungendo le varie parti una dopo l’altra, componevano quel risultato incredibile che solo i Beatles sapevano raggiungere. La batteria era già microfonata perciò correndo dalla regia alla sala di ripresa sono riuscito ad arrangiarmi, i bassi, le acustiche e le tastiere le ho incise in regia direttamente in linea, così anche le chitarre elettriche con un simulatore di ampli… insomma, come si fa in cameretta per fare un provino, non di sicuro una produzione discografica… anche le voci le incise seduto al computer con le cuffie spegnendo le casse d’ascolto… e niente, quando ho guardato l’orologio era ora di cena, ma il medley era pronto e, cavolo, suonava!! Al posto di andarmene a casa, sono tornato in sala di ripresa e ho ricominciato da capo, mettendomi a giocare con ‘Something’ e ‘Oh! Darling’… quest’ultima non l’ho cantata, anzi mi sono divertito a suonare le chitarre in modo un po’ infedele al brano originale; era tanto che non suonavo per puro divertimento, e così ho imbracciato la mia stratocaster bianca, la mia prima chitarra elettrica di quand’ero ragazzino, e ho giocato un po’ a fare hendrix! Ho deciso di non cantarla, ero troppo ansioso di sentirla cantata da Max, il mio cantante preferito, nonchè l’ultimo cantante con cui ho desiderato avere una band. L’ho invitato qualche giorno dopo, lui si è messo dietro il microfono e con la scusa di fargliela provare io stavo già registrando, ed è riaccaduta la magia che accadde agli Abbey Road studios nell’estate del ’69, quando Paul fece una take di prova, e alla fine tennero quella!! Nel 2010 proprio con lui, e con i nostri ‘Goodwines’ avevamo inserito nella tracklist di ‘In Mojo’, il nostro secondo studio album, una cover di ‘Help!’, ripensata come John l’aveva scritta, lenta e straziante, a suo dire una delle poche canzoni “sincere” che avesse mai scritto, e che non era stata poi incisa come lui la sentiva. Io quel brano l’avevo sempre immaginato così, e ho scoperto della sua storia dopo averla pubblicata durante una serata live, quando uno spettatore dopo il concerto me la raccontò, e pensai “cavolo ma allora davvero quel brano era stato pensato così come l’ho sempre sentito!!”… altra magia!
Insomma per uno che passa le sue giornate chiuso in studio a produrre ogni anno centinaia di brani per gli artisti, ti capitano un paio di giorni liberi e cosa fai? …pensi: waho ho tutti gli strumenti musicali che voglio, un posto fighissimo dove registrarli, mah sì dai, oggi gioco io… e così scopri che il tuo lavoro in fondo è anche il tuo hobby, e senza neanche renderti conto in 48 ore ti ritrovi in mano degli mp3 che contengono buona parte di Abbey Road e un paio di chicche rubate da altri album…
Passano sei anni, e Abbey Road compie 50 anni, nel frattempo tu stai producendo il remake di ‘Let it Be’ che vedrà la luce l’8 maggio (per il suo 50° compleanno) nel 2020… e così niente, ti vien voglia di farli tornare utili, riapri i progetti con l’idea di dire “ora li remixo, faccio il reamp degli strumenti, poi faccio un super mastering analogico…”, poi li riascolti e pensi che siano belli così, spontanei, senza un vero e proprio mix o un mastering, perchè in fondo erano nati così, per gioco, per il gusto di suonare e divertirsi… non sarebbe più un hobby con una postproduzione sei anni dopo, e allora niente, esporti le versioni WAVE così come sono nel progetto e le pubblichi: ecco come è nato HOBBY ROAD.
Ho collegato l’account dei digital store (ITunes, Spotify ecc…) al Paypal dell’associazione Oscar’sAngels Italia per la quale sviluppo da qualche anno progetti musicali per raccogliere fondi per il loro meraviglioso operato nelle strutture oncologico-pediatriche dei nostri ospedali, proprio con la musica. Se acquisterete, regalerete o ascolterete questa mezzoretta di musica meravigliosa realizzata con spensieratezza starete comunque facendo del bene, del resto, in modo molto profetico, intitolando l’ultima traccia del loro ultimo album “The End”, Paul e soci ci hanno regalato il segreto dell’esistenza felice: “In the end, the love you take is equal to the love you make”, io da allora me lo ripeto ogni mattina quando mi sveglio, e non sono mai stato tanto felice da allora, ogni giorno. Grazie a tutti voi che avete speso un momento per leggere questa storia e ascoltare il frutto del mio hobby, la musica ci concede anche questa meraviglia, che io possa volervi bene anche se magari, ancora, non ci conosciamo, ciao!
Larsen Premoli
“…Nel 2013 ero direttore artistico di una scuola di musica e docente nei masterclass di musica d’insieme. Lo spettacolo a tema ‘Beatles’ mi portò a decidere di far preparare al mio gruppo di ragazzi il glorioso ‘Medley’ del celebre disco “Abbey Road” (il suo intero lato B!). Questo mi ha portato a trascrivere le parti di tutti gli strumenti e impararle per poter seguire al meglio la preparazione dei ragazzi coinvolti. Specialmente fra i più giovani ho notato una grossa difficoltà nell’approcciarsi all’ascolto di musica registrata quasi 50 anni prima, così in un weekend in cui il mio RecLab rimase improvvisamente libero a causa di un infortunio del batterista che lo aveva prenotato, ho colto la palla al balzo e per gioco, anzi, per Hobby, mi son messo ad autoregistrarmi i vari strumenti del Medley, con l’idea di poter dar loro delle versioni più “hi fi” per potersi studiare meglio le parti in previsione della performance. Una traccia tira l’altra e senza uno scopo preciso mi son trovato ad incidere anche tutte le tracce vocali, senza mettere troppa attenzione alla ripresa dei suoni ma per il gusto e il divertimento di scoprire come quelle poche note meravigliose, aggiungendo le varie parti una dopo l’altra, componevano quel risultato incredibile che solo i Beatles sapevano raggiungere. La batteria era già microfonata perciò correndo dalla regia alla sala di ripresa sono riuscito ad arrangiarmi, i bassi, le acustiche e le tastiere le ho incise in regia direttamente in linea, così anche le chitarre elettriche con un simulatore di ampli… insomma, come si fa in cameretta per fare un provino, non di sicuro una produzione discografica… anche le voci le incise seduto al computer con le cuffie spegnendo le casse d’ascolto… e niente, quando ho guardato l’orologio era ora di cena, ma il medley era pronto e, cavolo, suonava!! Al posto di andarmene a casa, sono tornato in sala di ripresa e ho ricominciato da capo, mettendomi a giocare con ‘Something’ e ‘Oh! Darling’… quest’ultima non l’ho cantata, anzi mi sono divertito a suonare le chitarre in modo un po’ infedele al brano originale; era tanto che non suonavo per puro divertimento, e così ho imbracciato la mia stratocaster bianca, la mia prima chitarra elettrica di quand’ero ragazzino, e ho giocato un po’ a fare hendrix! Ho deciso di non cantarla, ero troppo ansioso di sentirla cantata da Max, il mio cantante preferito, nonchè l’ultimo cantante con cui ho desiderato avere una band. L’ho invitato qualche giorno dopo, lui si è messo dietro il microfono e con la scusa di fargliela provare io stavo già registrando, ed è riaccaduta la magia che accadde agli Abbey Road studios nell’estate del ’69, quando Paul fece una take di prova, e alla fine tennero quella!! Nel 2010 proprio con lui, e con i nostri ‘Goodwines’ avevamo inserito nella tracklist di ‘In Mojo’, il nostro secondo studio album, una cover di ‘Help!’, ripensata come John l’aveva scritta, lenta e straziante, a suo dire una delle poche canzoni “sincere” che avesse mai scritto, e che non era stata poi incisa come lui la sentiva. Io quel brano l’avevo sempre immaginato così, e ho scoperto della sua storia dopo averla pubblicata durante una serata live, quando uno spettatore dopo il concerto me la raccontò, e pensai “cavolo ma allora davvero quel brano era stato pensato così come l’ho sempre sentito!!”… altra magia!
Insomma per uno che passa le sue giornate chiuso in studio a produrre ogni anno centinaia di brani per gli artisti, ti capitano un paio di giorni liberi e cosa fai? …pensi: waho ho tutti gli strumenti musicali che voglio, un posto fighissimo dove registrarli, mah sì dai, oggi gioco io… e così scopri che il tuo lavoro in fondo è anche il tuo hobby, e senza neanche renderti conto in 48 ore ti ritrovi in mano degli mp3 che contengono buona parte di Abbey Road e un paio di chicche rubate da altri album…
Passano sei anni, e Abbey Road compie 50 anni, nel frattempo tu stai producendo il remake di ‘Let it Be’ che vedrà la luce l’8 maggio (per il suo 50° compleanno) nel 2020… e così niente, ti vien voglia di farli tornare utili, riapri i progetti con l’idea di dire “ora li remixo, faccio il reamp degli strumenti, poi faccio un super mastering analogico…”, poi li riascolti e pensi che siano belli così, spontanei, senza un vero e proprio mix o un mastering, perchè in fondo erano nati così, per gioco, per il gusto di suonare e divertirsi… non sarebbe più un hobby con una postproduzione sei anni dopo, e allora niente, esporti le versioni WAVE così come sono nel progetto e le pubblichi: ecco come è nato HOBBY ROAD.
Ho collegato l’account dei digital store (ITunes, Spotify ecc…) al Paypal dell’associazione Oscar’sAngels Italia per la quale sviluppo da qualche anno progetti musicali per raccogliere fondi per il loro meraviglioso operato nelle strutture oncologico-pediatriche dei nostri ospedali, proprio con la musica. Se acquisterete, regalerete o ascolterete questa mezzoretta di musica meravigliosa realizzata con spensieratezza starete comunque facendo del bene, del resto, in modo molto profetico, intitolando l’ultima traccia del loro ultimo album “The End”, Paul e soci ci hanno regalato il segreto dell’esistenza felice: “In the end, the love you take is equal to the love you make”, io da allora me lo ripeto ogni mattina quando mi sveglio, e non sono mai stato tanto felice da allora, ogni giorno. Grazie a tutti voi che avete speso un momento per leggere questa storia e ascoltare il frutto del mio hobby, la musica ci concede anche questa meraviglia, che io possa volervi bene anche se magari, ancora, non ci conosciamo, ciao!
Larsen Premoli
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